IL TRITACARNE E' MORTO, EVVIVA IL TRITACARNE!

​La storia racconta che, a partire dal numero diciotto, il TRITACARNE ha mutato pelle, passando dal download digitale gratuito al formato standard cartaceo, a pagamento. Questo per accontentare, da un lato, la nostra onanistica voglia di possedere qualcosa, stringendola tra le mani, e dall'altro, le richieste di tutti coloro che non si sentivano realizzati, e coinvolti, attraverso la lettura sullo schermo del PC.

Sempre la storia ricorda come i prodromi di questa mutazione fossero da ricercare nella fuga dai dogmatismi, in vista di una libertà intellettuale che potesse dirsi davvero aliena. Proprio in virtù di tale scelta necessità, per andare nell'unica direzione che potesse evitarci di ristagnare nella ripetitività della facile, e per certi versi pilotata, indignazione da social network, abbiamo scelto il cambiamento.

Certi anche del fatto che le polemiche, sempre più inutili, e sempre più sterili, fossero quanto di più distante dal nostro modo di pensare. Soprattutto se calate dall'alto, e quindi, quanto mai alternative a quello che è il nostro comune sentire in ambito sia sociopolitico che culturale. 

E' quindi qui, nell'aperiodicità della pubblicazione che possiamo trovare il senso del TRITACARNE.

Nel suo essere, volutamente, non inquadrabile da un punto di vista temporale.

Il TRITACARNE ha senso solo quando sentiamo il bisogno di esporre il nostro pensiero. Altrimenti è un esercizio di stile, e nulla più.

L'unica costanza sarà quindi quella rappresentata dall'impossibilità di mantenere una periodicità a cui fare riferimento.

Parleremo solo e soltanto quando avremmo qualcosa da dire, lasciando che siano gli altri a spegnersi, giorno dopo giorno, soffocati dalle polemiche a cui loro stessi per primi non credono, ma a cui si sentono in dovere di rispondere.

Proprio per evitare di ristagnare in un'infruttuosa inutilità dobbiamo ricalibrare quelle che sono le coordinate all'interno di cui intendiamo muoverci. Al tempo dichiaravamo spavaldamente di voler fuggire dalla morsa di centri commerciali da un lato, e aperitivi in centro dall'altro. Oggi, forse, tutto questo ha perso significato, ma ciò non significa che la dismissione delle armi abbia coinciso con una remissione della pericolosità. Sono mutate le armi, ma non la spinta centripeta che vorrebbe assoggettarci a un modello - di pensiero prima, e di sviluppo poi - volto a fagocitare la nostra rabbia.

La nostra idea iniziale era quella di ''dissentire, disturbare e dissacrare'', Spesso ci siamo riusciti, molte altre volte forse siamo venuti meno alle nostre spinte ''separatiste'', sta di fatto che quello che non è mancato, e non mancherà mai, è l'onestà intellettuale di chi scrive, chiunque esso sia. Perché un altro dei punti cardine del TRITACARNE è che chiunque abbia voglia possa, anzi debba, sentirsi libero di scriverci. Nelle forme e nei contenuti che ritiene più utili a manifestare le proprie idee.

Abbiamo spesso parlato nei nostri spazi di cambiamento, di rinnovamento, di spinta critica a guardare le cose da tutti i punti di vista possibili, per provare a comprendere le ragioni di ognuno, soprattutto di coloro che non erano mai stati ammessi al confronto, a cui non era mai stata concessa la parola. Quale poteva dunque essere, se non il passaggio al cartaceo, il viatico ideale per dare un seguito - concreto - ai nostri proclami?

Abbiamo mantenuto, forse per vanità, forse per pigrizia, la dicitura TOTEN SCHWAN RECORDS sopra il logo del TRITACARNE, anche se siamo - da sempre - consapevoli, di come le due cose non debbano per forza andare a braccetto.

In chiusura una precisazione.

Troverete, sempre e comunque, anche la versione digitale in PDF GRATUITO del TRITACARNE, scaricabile direttamente da qui. Con tempistiche che saranno sostanzialmente, per quanto possibile, in linea di massima sovrapponibili con la pubblicazione cartacea.